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EVENTI E MOSTRE PITTURA - SPAZIO INTERATTIVO

ATTENZIONE
Questo spazio sarà a breve chiuso. Abbiamo tuttavia appena aperto la sezione EVENTI E MOSTRE DI PITTURA su Facebook dove sei invitato a postare il tuo evento.


Data Inserimento: Sun, Apr 24, 2011 - 00:24:59

Evento N°: 1031

Nome: Giovanna Segalla

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Località: Italy
MOSTRA:Jacques Villeglé. Opere dagli anni ’60 ai 2000
DESCRIZIONE: personale di Jacques Villeglé
A CURA DI: Dominique Stella
INAUGURAZIONE: Giovedì 14 aprile ore 18.30 con la straordinaria presenza dell'artista
PERIODO: 14 aprile 2011 – 21 maggio 2011
SEDE: YvonneArtecontemporanea
Contrà Porti, 21 - 36100 Vicenza
Tel. 393 9060790 / 0444021105
email: info@yvonneartecontemporanea.com
www.yvonneartecontemporanea.com
ORARI GALLERIA: Martedì – Sabato 15.30 – 19.30
Con il patrocinio del Comune di Vicenza

Giovedì 14 aprile alle ore 18.30 Yvonneartecontemporanea inaugura la mostra personale di Jacques Villeglé. Opere dagli anni '60 al 2000, con la straordinaria presenza dell’artista.
Jacques Villeglé è una delle maggiori figure dell'arte contemporanea francese. A 85 anni gode meritatamente del riconoscimento istituzionale internazionale, consacrato nel 2008 dalla retrospettiva al Centre Pompidou di Parigi. E’ l'unico artista francese esposto al Moma di NewYork. Lo sguardo di Jacques Villeglé, acuto, di un blu penetrante, alimenta la sua opera fatta di pezzi rubati, al servizio del Lacerato Anonimo. Certo riconosce il suo essere pittore, ma lo vive con ironia, come una contraddizione: un artista che si appropria di un’opera creata da anonimi sui tabelloni pubblicitari. La sua generazione, secondo Villeglé, non ha portato i grandi cambiamenti dell’avanguardia dell’inizio del XX secolo, ma ha affinato le ricerche dei suoi predecessori, apportato forme e tecniche nuove, coltivato un certo spirito di apertura, un comportamento ironico. L’appropriazione dei manifesti lacerati è una di queste, inventata da Villeglé e Raymond Hains. Nel 1949 a Parigi, entrambi hanno l’idea di impadronirsi di questo materiale pubblico. Da allora, Jacques Villeglé s’impossessa di un manifesto così come un rapace della sua preda. Il gesto è al servizio dello sguardo. L’artista sceglie un manifesto per un insieme di caratteristiche: la matericità, il contenuto, l’immagine, i cromatismi: “Raymond Hains preferiva soprattutto le parole o le lettere, a me interessava l’insieme. Però, ho preso alcuni manifesti politici in funzione del soggetto.” Dopo l’individuazione, estremamente rapida, “riesco velocemente a giudicare un affiche, sono distaccato, non ho mai l’impressione di averlo fatto io”.Villeglé inquadra mentalmente l’opera. Il gesto di appropriazione al servizio dello sguardo è rapido, persino violento. Jacques cattura, trafuga ciò che l’occhio ha notato, precipita sulla preda. Il suo stile personale che privilegia l'anonimato lo ha allontanato da Hains, ognuno ha proseguito per la sua strada. Jacques décollagiste ha continuato fino al 2000 a catturare manifesti emblematici, pur inventandosi parallelamente una scrittura propria che ha intitolato "Segni socio-politici". Questa scrittura gli consente di interpretare il mondo attraverso un linguaggio personale che trasfigura la realtà quotidiana in un romanzo atipico e colorato col quale ci racconta il mondo. E' il suo modo di partecipare all'avventura odierna della quale lui rimane una figura forte, critica e contemporanea.
Nella galleria Yvonneartecontemporanea sono esposte 4 opere della serie “Segni socio politici” e una cinquantina di décollage dagli anni ’60 al 2000 che ripercorrono le vie della Francia dove il maestro Villeglé ha “trovato” le sue opere
Catalogo disponibile realizzato con il contributo di IGVI http://issuu.com/yvonneartecontemporanea/docs/catalogo_villegl_


Data Inserimento: Sat, Apr 23, 2011 - 15:23:54

Evento N°: 1030

Nome: soqquadro

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Località: PERUGIA
Comune di Assisi

“SOTTO L’OMBRELLO”
Installazione di 500 ombrelli dipinti nel centro storico di Assisi
dell’artista Alexander Jakhnagiev
inaugurazione sabato 30 aprile 2001 ore 11.00, Corso Mazzini, Assisi
29 aprile – 02 maggio 2011
a cura di Maurizia Berardi

Il Comune di Assisi ha il piacere di invitarVi in Corso Mazzini ad Assisi, Sabato 30 Aprile 2001 alle ore 11.00, all’inaugurazione dell’installazione d’arte “Sotto l’Ombrello” dell’artista Alexander Jakhnagiev.
Oltre 500 ombrelli dipinti copriranno Corso Mazzini ad Asisisi allestiti ad altezza di 5 metri sullo sfondo della basilica di San Francesco e la chiesa di Santa Chiara. Gli ombrelli sono stati dipinti dall’artista insieme ai bambini delle scuole assisiane nel corso del 2010 . L’iniziativa, a cura di Maurizia Berardi, vuole riflettere e far riflettere sul bisogno di protezione e la precarietà. Una Land Art che trasformerà un pezzo del centro storico di Assisi permettendo ai visitatori di entrare dentro l’opera.

info: 349 6309004
“Sotto l’Ombrello – installazione di Land Art, centro storico di Assisi, Corso Mazzini, durata: dal 29 aprile al 2 maggio
inaugurazione 30 aprile ore 11.00

L’installazione ad Assisi è la prima tappa di un progetto internazionale che porterà l’opera d’arte anche a Roma, Milano e in altre città europee.
Con “Sotto l’Ombrello” l’arte invade il campo della vita di tutti i giorni e per far riflettere sulla “protezione”, un concetto tanto centrale nel nostro quotidiano (dal cibo, alla sicurezza, ai terremoti, all’acqua, alle malattie) quanto effimero e precario. Un’opera d’arte totale che frutto di un percorso interattivo con i più giovani permetterà di viverla dall’interno.

Alexander Jakhnagiev, figlio d’arte (Ivan Jakhangiev) , non è nuovo a progetti di pittura interattiva insieme ai più giovani. Molte le performance realizzate nelle scuole di Perugia, Roma, Catania, Rimini, Gorizia, Torino, Bologna, Bari, Trapani, Pescara, Treviso. Il progetto “Le Lacrime dell’Albero”nel 2005 realizzato con l’Adoc, con gli scolari in 12 città italiane, il progetto “Sotto l’Ombrello” nel 2006/2007 con i bambini di Firenze, Assisi, Bologna. Inoltre nel 2002 Jakhnagiev ha realizzato “Dal Consiglio regionale con Cuori” opere dipinte insieme ai Consiglieri regionali, Assessori e Presidente della Giunta Regionale dell’Umbria, coinvolgendo così i politici umbri in un progetto di pittura interattiva. Nel 2007 realizza il progetto Parabole a Colori, pittura su delle parabole televisive contro l’inquinamento visivo dei tetti, che nel 2008 espone al Cairo presso Al Gezira Art Center, invitato dal Ministero della Cultura d’Egitto. Nel giugno 2007 una sua opera è pubblicata sul biglietto della lotteria nazionale Italia. Nel 2007 e 2008 realizza i progetti “Sottosuoli” e "Schiavitù", un percorso performativo con gli emarginati. Nel 2011 partecipa alla mostra “Omaggio alla Shoah” al Museo di Jaffa in Israele.


Data Inserimento: Fri, Apr 22, 2011 - 15:50:32

Evento N°: 1029

Nome: Françoise Calcagno Art Studio

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Località: VENEZIA
Conversazione sul libro
“Cento Madri” di Alfonso Lentini
a cura di Francesca Brandes

Sabato 30 aprile, alle ore 18.30, presso il Françoise Calcagno Art Studio, in campo del Ghetto Nuovo a Venezia, Francesca Brandes interverrà sul libro di Alfonso Lentini “Cento madri” e ne discuterà con l’autore.

“Cento madri” - edito da Foschi e vincitore del premio “Città di Forlì” - viaggia al tempo del monologo interiore: una sorta di ode al femminino, ma visto dal basso e da occhi non femminei. Il piccolo protagonista è piccolo solo in apparenza, e il suo universo, chiuso dalle pareti del palazzo in cui vive, non è che il preludio di qualcosa di ben più ampio. Sullo sfondo di una Sicilia opulenta, languori e ribellioni si confondono gli uni negli altri: così come la vita, la morte, il sesso, la perdita e l’illusione. In ognuna di queste stazioni si ferma la mente del protagonista: che si autodenuncia traditore fin dalla primissima riga, e per mano accompagna lungo la trama delle sue riflessioni, dei suoi segreti, delle sue contraddizioni. Tutto quello che è necessario accada accade attraverso il pensiero e la percezione (…). Tutto è avvolto da una sottile pellicola di mistero, i simboli sono scopertamente importanti, la lingua si piega all’invenzione, all’umore, all’ambiguità percettiva e diventa una specie di gesto. Riuscirà la malia delle “Cento madri” a dominare il piccolo protagonista, ad asservirlo all’universo che gli ha creato tentando di cucirlo addosso al suo stesso respiro? Per capirlo occorre entrare nel “madrificio”, e ascoltare il suono del suo incantesimo che, da sempre, lega il dono all’abbandono.
(Michela Fregona)

Alfonso Lentini, poeta, saggista, narratore, è anche artista. Questa sua collaterale vocazione è ben presente nel suo ultimo lavoro letterario, Cento Madri, che esce a distanza di quattro anni dal romanzo Un bellunese di Patagonia, storia di un emigrante alla rovescia, e di sei anni da quell’autentico gioiello costituito dal Piccolo inventario degli Specchi, dove Lentini usa un oggetto, appunto lo specchio, per proporre una singolare storia del mondo, ma soprattutto per mostrarci il lato nascosto e oscuro dell’anima umana.
Anche in quest’ultimo romanzo c’è un mondo, quello delle Cento Madri, racchiuso in una grande casa in una regione geografica facilmente identificabile nella Sicilia. E c’è una sorta di esplorazione delle profondità di un uomo, a partire dalla mitica infanzia di “principino”, circondato, protetto ma anche soffocato dalle madri del titolo, fino alla dolorosa, inevitabile decisione che sarà svelata solo nel finale del libro, ma preannunciata già nell’incipit: “Io, che ho commesso il delitto più atroce, ho avuto cento madri”.
(Gian Maria Molli)
Cento madri è appunto un “romanzo”, come suona la copertina, ma che cosa vi si narra? e come lo si narra? Se è romanzo, è una prova di congedo dalla antiche norme del genere, una prova in cui l’autore sembra perseguire gli stessi fini della propria attività di artista visivo: parole che si fanno materia, e che in quella materia trattengono una robusta carica espressiva.
(Antonio Castronuovo)

Via di mezzo tra poème en prose e ‘mito’ in lasse, in Cento madri la lingua impera sì, ma senza soffocare né minimamente scalfire l’efficacia e l’integrità della fabula, che avvince e coinvolge, come si dice, dal primo all’ultimo rigo. (…) Se la nostra società letteraria somigliasse anche solo in minima parte a quella degli anni Sessanta, se i vari D’Orrico che ammorbano le nostre gazzette valessero un’unghia di Luigi Baldacci o un capello di Carlo Bo, quest’opera sarebbe accolta con cento ovazioni.
(Gualberto Alvino)

C’è l’andare sinuoso della melodia in Cento madri di Alfonso Lentini. Quel filo ritorto che è innanzitutto del poeta, e affabula di versi la storia, la immerge in una profetica omnitemporalità.
(Francesca Brandes)

***
Alfonso Lentini è di origine siciliana, ma vive da oltre trent’anni a Belluno, dove insegna e si occupa di scrittura e arti visive. Fra i suoi libri, La chiave dell'incanto (Pungitopo, 1997), Mio minimo oceano di croci (Anterem, 2000), Piccolo inventario degli specchi (Stampa Alternativa, 2003) e Un bellunese di Patagonia (Stampa Alternativa, 2005).
Nelle sue numerose mostre e installazioni tenute in Italia e all’estero propone opere basate sulla valorizzazione della parola nella sua dimensione materiale e gestuale.
Francesca Ruth Brandes vive ed opera tra Verona e Venezia. Saggista, curatrice e critica d’arte, ha scritto e condotto per RadioRai programmi di attualità culturale. Si è spesso occupata di tematiche ebraiche. Ha pubblicato, fra gli altri, per i tipi di Marsilio Itinerari ebraici del Veneto, oltre a testi per il teatro e cataloghi monografici. Fra i suoi libri di poesia, il più recente è Trasporto (Lietocolle, 2009). E’ collaboratrice del Centro Internazionale della Grafica di Venezia, dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, del Gruppo di ricerca visuale Verifica 8+1 di Venezia-Mestre.


Françoise Calcagno Art Studio, Campo del Ghetto Nuovo 2918 Venezia, Info: (+39) 3391134786 (+39)0415246039
info@calcagnoartstudio.com


Data Inserimento: Thu, Apr 21, 2011 - 06:25:36

Evento N°: 1026

Nome: Letizia Lisi

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Località: TARANTO
L'artista del blu LETIZIA LISI presenta alcune delle sue opere alla rassegna pittorica----ARTE SACRA AL 74Cento Gaudi'---Taranto Piazza Castello-- borgo antico-- nei pressi delle COLONNE DORICHE, Giovedi' 21 aprile dalle ore 17,00 alle ore 24,00. Rassegna d'arte in occasione del Giovedi' Santo tarantino. . Curatori DELL'EVENTO. Letizia Lisi--Sandro Simonetti.


Data Inserimento: Wed, Apr 20, 2011 - 21:04:15

Evento N°: 1024

Nome: Paola Pacchiani

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Località: ROMA
Dal 28 aprile al 1 maggio prossimo i Cento Pittori di Via Margutta torneranno ad onorare la tradizione esponendo per il consueto appuntamento primaverile nella strada da cui prende il nome la loro associazione. La nota esposizione, però, sarà anche occasione per festeggiare il centocinquantesimo anniversario dell’unificazione d’Italia, a cui i celebri Pennelli hanno deciso di dedicare l’edizione numero 88.
Nei giorni della manifestazione, infatti, l’emblema dell’unità nazionale, conquistata dai nostri padri a costo di enormi sacrifici e della loro stessa vita, sventolerà su ciascun cavalletto, accanto a oltre 3.000 opere tra dipinti a olio, disegni, sculture e acquerelli che, ancora una volta, animeranno la strada, trasformandola in una vera e propria galleria d’arte a cielo aperto.

“I Cento Pittori di Via Margutta – ha detto Alberto Vespaziani, che da circa quaranta anni presiede questa storica associazione – hanno accolto con entusiasmo l’invito del Consiglio Direttivo a festeggiare questa ricorrenza tanto significativa per l’intero paese oltre che per tutti noi. Per questo motivo, durante la mostra, ciascun di loro esporrà accanto ai propri lavori un’opera altrettanto eloquente: il nostro tricolore”.
A riprova di ciò, anzi, ancora una volta, i Cento Pennelli hanno scelto di dare ampio spazio alla richiesta arrivata da tanti artisti stranieri provenienti da stati europei ed extraeuropei e richiamati dal fascino esercitato da questa celebre strada e da un’associazione che, nel tempo, con le sue manifestazioni si è rivelata ulteriore motivo di richiamo per i tanti visitatori che arrivano nella Capitale e ha finito con il dare un prezioso contributo al settore del turismo.
Tra questi la pittrice polacca e decoratrice d’interni Margherita Lipinska, nota per l’utilizzo della tela di juta o dei sacchi per il caffè al posto del telaio, l’artista inglese Anthony Gerald Binns, che celebre nei suoi lavori i temi della fiaba e il mondo di gnomi e folletti, Serena Notari, in arte Serena Aarts, pittrice italiana che vive e lavora in Olanda e che trae ispirazione per i suoi coloratissimi lavori dalla natura e dal mare, il peruviano Freddy Toledo, che descrive luoghi esistenti in paesi lontani, affascinanti e misteriosi come quelli dai quale proviene, e l’olandese Paul Nieuwenhof, scultore oltre che pittore con una grande passione per la natura morta e il colore ad olio, e ancora la polacca Teresa Stankiewic, con le sue marine, e la slava Kristina Milakovic, che dedica invece la propria attenzione all’astrattismo.
“Abbiamo scelto di incentivare la presenza di pittori stranieri – ha tenuto a precisare Alberto Vespaziani, Presidente dell’Associazione – in quanto riteniamo che la pittura e l’arte, attraversando confini etnici e culturali, possano contribuire a sconfiggere l’intolleranza e a dar vita alla migliore integrazione possibile”.
Ingresso libero

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