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EVENTI E MOSTRE PITTURA - SPAZIO INTERATTIVO

ATTENZIONE
Questo spazio sarà a breve chiuso. Abbiamo tuttavia appena aperto la sezione EVENTI E MOSTRE DI PITTURA su Facebook dove sei invitato a postare il tuo evento.


Data Inserimento: Sat, Oct 10, 2009 - 00:02:55

Evento N°: 255

Nome: Imerio Rovelli

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Località: BRESCIA
IMERIO ROVELLI

LACERATI CORPI
Dal 31 ottobre al 22 novembre 2009
Palazzolo sull'Oglio (BS)

L’opera scultorea di Imerio Rovelli prevede da una parte la demistificazione del concetto di “bello” – inteso come sedicente scrigno di verità -, e dall’altra la consapevolezza che l’infinita possibilità di rappresentare il tragico è una fondamentale testimonianza dell’esistenza dell’uomo.
La figura umana diviene per l’artista il soggetto ideale non solo di una ricerca estetica, ma anche di una rielaborazione speculativa e intellettuale. Il corpo viene sventrato, deriso, oltraggiato: un atto antieroico di umiliazione e primitivizzazione del senso del reale e della vita. L’artista, giunto a questa temporanea sospensione della forma, rivolge al corpus un significato di presenza quasi scenica, teatrale: chiazze e dense colate di cera, motivi arabescati e organici che procurano una pelle “altra” al soggetto raffigurato, una nuova maschera, un nuovo abito.
L’agire artistico di Imerio Rovelli manifesta la natura maschile della ricerca del piacere inteso come attività fisica e sessuale: levare e aggiungere fino al raggiungimento dell’annullamento dell’anima e del corpo, della carne del mondo. La banalità e la quotidianità degli atti psicofisici dell’uomo vengono esaltate e cancellate, sollecitate e desiderate. L’opera dell’artista è un processo creativo di genesi dionisiaca di colori e materie, bubboni e ferite, esistenze tragiche ed enigmi irrisolti. L’individualità di ogni corpo decanta la propria solitudine e il proprio dramma attraverso la propria carnalità e presenza lacerata, forse ultime possibilità di testimoniarsi vivi nella realtà.


Dove: C.A.C.P. Circolo artistico culturale di Palazzolo - Piazza Castello, 6 - Palazzolo sull'Oglio (BS)
Inaugurazione: ore 18,00 di sabato 31 ottobre 2009
Orari: ogni SAB, DOM e FEST dalle ore 17,00 alle 20,00
Info: imeriorovelli@supereva.it - cacpcentro@libero.it
Testo: di Emiliano Bona



Data Inserimento: Fri, Oct 9, 2009 - 12:20:18

Evento N°: 253

Nome: Tiziana Di Bartolomeo

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Località: ROMA
PERCORSI FUTURISTI
Omaggio e reinterpretazione del futurismo
Dal 16 al 30 ottobre 2009
Roma

Questa mostra non è un omaggio in senso stretto al Futurismo, ma è una rivisitazione che risponde alla domanda: come un artista d’oggi vede e interpreta con la sua sensibilità e i suoi mezzi un momento fondamentale per la storia dell’arte moderna? Ogni artista presente in mostra ha scelto le tecniche più congeniali alla sua sensibilità: fotografia, acquerello, olio o acrilico. Fra i vari modi con i quali si può omaggiare i grandi, due sono le modalità più efficaci: si può intervenire con una reinterpretazione delle opere originali, oppure impegnarsi nella realizzazione di una creazione autonoma. Seguendo uno di questi due itinerari, si sono così creati dei “percorsi futuristi” che propongono paradossi, ironie e citazioni, tutti elementi caratterizzanti delle tele che offrono una rilettura personale del rapporto (a volte contraddittorio) fra presente post-moderno e passato avanguardista. Storico dell’Arte Gianluca Tedaldi.

Gli artisti:
Cristina Annino, Carmine Antonucci, Paola Benelli, Andrea Bevilacqua, Teresa Bianchi, Pietro Bocchini, Piero Bottali, Giuliano Brandoli, Laura Campo, Maristella Campolunghi, Eugenio Cannilla, Franco Cannilla, Matteo Carbone, Alfio Catania, Patrizia Cau, Annalisa Ceolin, Maurizio Chelucci, Maurizio Cintioli, Verena D’Alessandro, Riccardo De Antonis, Patrizia Dottori, Mario Di Salvo, Paola Di Giovanni, Stefania Errore, Fulvio Faraci, Edoardo Fornaciari, Maria Korporal, Michela Lenzi,Gianni Loperfido,Franco Mancini, Massimo Mazzorana, Gianni Mele, Melania Messina, Sebastiano Messina, Atonello Morsillo, Guido Nardacci, Marco Natale, Angelo Palumbo, Luisa Passeri, Osvaldo Pieroni,Jessica Pintaldi, Pino Rampolla,Luciana Ronchi, Stefania Santi, Benedetta Scatafassi, Stefano Scipioni, Giancarlo Rado, Giulia Robinson, Ramona Vada, Paola Zucchello.


Luogo: Biblioteca Elsa Morante - Via Adolfo Cozza, 7 - 00122 Roma
Inaugurazione: ore 17,00 di venerdì 16 ottobre 2009
Orari: lun mar mer 9,00-13,00 e 15,00 - 19,00; giov e ven 9,00-19,00; sab 9,00-13,00 ingresso libero
Curatori: Tiziana di Bartolomeo e Maristella Campolunghi
Info: 06.45460481



Data Inserimento: Fri, Oct 9, 2009 - 09:34:23

Evento N°: 252

Nome: Paola Pacchiani

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Località: ROMA
A Palazzo Margutta
Dal 16 al 23 ottobre 2009
“Figurativo, surrealista, iperrealista”
Omaggio all’artista Michelangelo Perghem Gelmi
Roma

La Galleria “Il Mondo dell’Arte” ospita una personale dedicata all’artista trentino Michelangelo Perghem Gelmi (1911-1992), straordinario figurativo, surrealista e iperrealista, ma soprattutto rappresentante di grande talento dell’arte contemporanea.
L’esposizione, in programma a Palazzo Margutta (Via Margutta, 55), propone un’ampia raccolta di olii su tela e su tavola – circa 40 opere – che, realizzati tra il 1972 e il 1989, testimoniano due importanti periodi della feconda vita artistica artista di Michelangelo Perghem Gelmie e offrono uno spaccato importante, ma non esaustivo, della sua vasta e ricca attività pittorica, premiata, tra l’altro, con riconoscimenti significativi sia in Italia sia in Europa (Roma, Marsiglia, Parigi, Londra, Bamberg, Cracovia). Alla prestigiosa galleria romana saranno, infatti, presentate opere che si riferiscono al periodo “surrealista” ed altre frutto di quello “iperrealista e dei grandi viaggi”. Le prime sono rappresentative degli anni dal 1973 al 1981 circa e vedono trasposte sul piano di una tagliente ironia vizi e costumi del mondo che lo circonda; mentre le seconde si riferiscono agli anni dal 1984 al 1989 in cui Perghem - curioso com’era di conoscere il mondo le antiche civiltà e le diverse culture - fece tre importanti viaggi: in Messico nel 1983, in Cina nel 1985 e in Perù e Bolivia nel 1989. Alcuni dei lavori, infine, tornano a Via Margutta, dopo un’altra importante personale: quella allo “Studio Hermes” del novembre del 1974.
L’esposizione è anche l’occasione per conoscere ulteriormente un artista che ha mosso i primi passi nell’arte durante il periodo trascorso nei campi di prigionia nei quali si ritrovò dopo l’8 di settembre del 1943, come testimoniano i suoi disegni attualmente presenti alla Casa della Memoria nella mostra “Da Cannes a Tarnopol”.


Dove: Palazzo Margutta via Margutta, 55 Roma
Ingresso: gratuito
Commenti: di Francesco Piero Baggini



Data Inserimento: Wed, Oct 7, 2009 - 15:55:25

Evento N°: 251

Nome: Fabio Rocca

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Località: NAPOLI
FABIO ROCCA



Napoli

Due personali di Fabio Rocca in contemporanea a Napoli: lunedì 5 ottobre alle 17 si è inaugurata la prima alla Biblioteca comunale “B. Croce” in via De Mura 2bis al Vomero (dal lunedì al venerdì dalle 09,00 alle 19,00).
Giovedì 8 ottobre alle 17 nella sede dell'ANPI (porticato di fronte al Museo Nazionale n.9 II piano) si apre la seconda con altri dipinti, di grandi dimensioni che vanno dagli anni ’80 ad oggi (dal lunedì al venerdì dalle 16,00 alle 19,00).
Entrambe le mostre, che rimarranno aperte fino al 16 ottobre, si inseriscono tra le iniziative dell’ANPI per l’anniversario delle Quattro Giornate di Napoli.




Data Inserimento: Tue, Oct 6, 2009 - 11:19:02

Evento N°: 248

Nome: Soqquadro

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Località: BOLOGNA
STERMINATOR VESEVO
Giovanni Mangiacapra
Dal 10 al 24 Ottobre 2009
Bologna

La rappresentazione del Vesuvio è un elemento costante nella storia dell’arte napoletana, a testimonianza del rapporto ambiguo e conflittuale che il popolo partenopeo, da sempre, ha istituito con “’a muntagna bella”. Già nel VI secolo dopo Cristo, in un celebre affresco delle catacombe di San Gennaro, compare il santo patrono tra le cime del Vesuvio e del Monte Somma, resi finalmente innocui dal suo prodigioso intervento. Più tardi, in ambito mitologico, il Vesuvio compare nella rinascimentale “funtana d’e zizze”, sormontato dalla sirena Partenope che versa l’acqua dai propri seni generosi e procaci. La sirena nasce dal cratere come Venere dalla conchiglia, esplicitando una percezione del vulcano come ventre gravido, capace di generare e dispensare la vita grazie alle proprietà fertilizzanti dei depositi piroclastici. Dopo l’eruzione del 1631, invece, pittori come Pacecco de Rosa e Jusepe de Ribera rappresentano il Vesuvio ancora fumante, testimone dell’ira divina placata dalla benevola intercessione di San Gennaro. I pittori sottolineano, nel clima di moralistica repressione esercitata dalla Controriforma cattolica, la presunta condotta peccaminosa dei napoletani, ai quali si vuole attribuire la responsabilità dell’eruzione per incrementare le donazioni ed incentivare l’ubbidienza alla chiesa. Sarà l’illuminismo settecentesco ad affrancare l’immagine del Vesuvio dall’ideologia del peccato e della vendetta divina, innalzandolo ad oggetto di studio e di entusiastica ammirazione nelle vedute di Philipp Hackert, Alessandro D’Anna, Saverio Della Gatta, Camillo De Vito. Essi rappresentano le eruzioni vesuviane, specie quella che cancellò Torre del Greco nel 1794, come un sublime spettacolo della natura, escludendo dalla scena le funeree immagini di morte e devastazione. Una nuova iconografia del vulcano, metafora della straripante ed esplosiva vitalità del popolo partenopeo, è inaugurata da Andy Warhol con la serie Vesuvius, ove la violenza eruttiva non è più veicolo di morte, ma eccitata rappresentazione dell’energia e degli umori del popolo napoletano.
A questa concezione si lega la produzione informale di Giovanni Mangiacapra, che proietta i suoi umori, le sue angosce, le sue emozioni nell’incandescenza dei lapilli, nel magma fluido e rovente, nei solchi e nelle crepe prodotti dalla fuoriuscita del gas. Il rosso vivo del magma, associato al colore del sangue, assurge ad elemento fondante di un universo simbolico, che vede nel magma/sangue un principio generatore, proprio nella misura in cui è connesso alla morte, poiché come osserva Gibran, per arrivare all’alba non c’è altra via che la notte.


Inaugurazione: ore 18,00 di sabato 10 ottobre
Orari: dal martedì al sabato 16,00 - 19,30
Luogo: Galleria GNACCARINI ARTE CONTEMPORANEA - via Dagnini, 12/2 Bologna
Testi e cura di: Marco Di Mauro


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