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EVENTI E MOSTRE PITTURA - SPAZIO INTERATTIVO

Spazio interattivo ove è possibile leggere o annunciare, solo eventi e mostre di pittura, quindi non scultura, non letteratura, non fotografia o video. Clicca sul tasto INFO e poi su SCRIVI.


Data Inserimento: Tue, Oct 6, 2009 - 11:19:02

Evento N°: 248

Nome: Soqquadro

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Località: BOLOGNA
STERMINATOR VESEVO
Giovanni Mangiacapra
Dal 10 al 24 Ottobre 2009
Bologna

La rappresentazione del Vesuvio è un elemento costante nella storia dell’arte napoletana, a testimonianza del rapporto ambiguo e conflittuale che il popolo partenopeo, da sempre, ha istituito con “’a muntagna bella”. Già nel VI secolo dopo Cristo, in un celebre affresco delle catacombe di San Gennaro, compare il santo patrono tra le cime del Vesuvio e del Monte Somma, resi finalmente innocui dal suo prodigioso intervento. Più tardi, in ambito mitologico, il Vesuvio compare nella rinascimentale “funtana d’e zizze”, sormontato dalla sirena Partenope che versa l’acqua dai propri seni generosi e procaci. La sirena nasce dal cratere come Venere dalla conchiglia, esplicitando una percezione del vulcano come ventre gravido, capace di generare e dispensare la vita grazie alle proprietà fertilizzanti dei depositi piroclastici. Dopo l’eruzione del 1631, invece, pittori come Pacecco de Rosa e Jusepe de Ribera rappresentano il Vesuvio ancora fumante, testimone dell’ira divina placata dalla benevola intercessione di San Gennaro. I pittori sottolineano, nel clima di moralistica repressione esercitata dalla Controriforma cattolica, la presunta condotta peccaminosa dei napoletani, ai quali si vuole attribuire la responsabilità dell’eruzione per incrementare le donazioni ed incentivare l’ubbidienza alla chiesa. Sarà l’illuminismo settecentesco ad affrancare l’immagine del Vesuvio dall’ideologia del peccato e della vendetta divina, innalzandolo ad oggetto di studio e di entusiastica ammirazione nelle vedute di Philipp Hackert, Alessandro D’Anna, Saverio Della Gatta, Camillo De Vito. Essi rappresentano le eruzioni vesuviane, specie quella che cancellò Torre del Greco nel 1794, come un sublime spettacolo della natura, escludendo dalla scena le funeree immagini di morte e devastazione. Una nuova iconografia del vulcano, metafora della straripante ed esplosiva vitalità del popolo partenopeo, è inaugurata da Andy Warhol con la serie Vesuvius, ove la violenza eruttiva non è più veicolo di morte, ma eccitata rappresentazione dell’energia e degli umori del popolo napoletano.
A questa concezione si lega la produzione informale di Giovanni Mangiacapra, che proietta i suoi umori, le sue angosce, le sue emozioni nell’incandescenza dei lapilli, nel magma fluido e rovente, nei solchi e nelle crepe prodotti dalla fuoriuscita del gas. Il rosso vivo del magma, associato al colore del sangue, assurge ad elemento fondante di un universo simbolico, che vede nel magma/sangue un principio generatore, proprio nella misura in cui è connesso alla morte, poiché come osserva Gibran, per arrivare all’alba non c’è altra via che la notte.


Inaugurazione: ore 18,00 di sabato 10 ottobre
Orari: dal martedì al sabato 16,00 - 19,30
Luogo: Galleria GNACCARINI ARTE CONTEMPORANEA - via Dagnini, 12/2 Bologna
Testi e cura di: Marco Di Mauro



Data Inserimento: Mon, Oct 5, 2009 - 13:23:33

Evento N°: 247

Nome: Renata

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Località: BERGAMO
LONGARETTI
"LA METAFISICA DELLE COSE"
Dal 3 al 30 Ottobre 2009
Bergamo

Il Credito Bergamasco apre le sue porte per una visita gratuita alla mostra antologica "La metafisica delle cose", straordinaria occasione per ammirare quaranta "nature morte" di Trento Longaretti sulla base di un percorso cronologico (1932-2008) che consente di cogliere l'evoluzione tecnica e stilistica del grande Maestro.
La mostra sarà visitabile presso il Palazzo del Credito Bergamasco a Bergamo, Largo Porta Nuova 2, dal 3 al 30 ottobre 2009.
Orari: da lunedì a venerdì 8,20-13,20 e 14,45-15,45
Sabato 3 e 10 ottobre - domenica 4 e 11 ottobre 2009 dalle 10,00 alle 19,00 con orario continuato.
Sono previste visite guidate con inizio nei seguenti orari: 10,30-11,30-14,00-15,00-16,00-17,00-18,00
Ingresso libero.
Tel. 035 393.006/214/431





Data Inserimento: Sat, Oct 3, 2009 - 19:09:03

Evento N°: 245

Nome: Vittorio Zanini

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Località: PARMA
LODOLA
"Opere dal 1980 al 2009"
Galleria Centro Steccata
Parma

La mostra antologica è composta da una trentina di opere e guida il visitatore attraverso l’evoluzione artistica e “tecnica” di Lodola dalle tele dei primi anni ‘80 sino agli ultimi lavori. Caratteristici sono per il loro impatto fluorescente e colorato le scultue luminose in perspex che cercano di coinvolgere l’osservatore guidandolo verso un mondo fantastico fortemente evocativo degli anni sessanta e settanta, più conosciuti, ma carichi di energica vitalità sono gli smalti su perspex dei primi anni novanta, mentre molto romantiche appaiono le sagome su carta (dime applicate su yuta) e gli smalti su tela.

Marco Lodola nasce a Dorno, Pavia, nel 1955; dopo aver frequentato l’Accademia di Belle Arti a Firenze e Milano, all’inizio degli anni ‘80 fonda, insieme ad altri artisti (Abate, Brevi, Innocente, Plumcake, Postal, etc), il movimento del Nuovo Futurismo, tenuto a battesimo dal critico Renato Barilli. Lodola fin dai primi lavori si distingue per la capacità di mescolare l’arte con altre discipline: letteratura, musica, cinema, design. Dopo un classico percorso accademico, si avvicina all’uso di materiali plastici che sagoma e colora usando smalti acrilici; più tardi la sua ricerca lo porta a cercare di inserire fisicamente la luce nei suoi lavori, nascono così le sculture luminose.
Negli ultimi anni ritorna anche la pittura ad olio, riportando su tela le proprie sculture, spesso a dimensione naturale; il tema più frequente e che contraddistingue il suo stile nel corso degli anni è quello della danza e delle ballerine, che spesso fissano frames dei musicals del passato.
Le sue opere sono oggi presenti in tutto il mondo, ed ha realizzato diverse scenografie per film, trasmissioni televisive, concerti ed eventi di vario genere, dalla moda al teatro, dalle Olimpiadi Invernali di Torino 2006 alla facciata dell'Ariston per il Festival di Sanremo 2008.
Lodola ha lanciato la sua sfida: portare l’arte a tutti anche attraverso una sorta di “cosmesi urbana”, in cui le opere dell’artista dialogano con la città e le persone, entrando concretamente nel quotidiano. Gli ammiccamenti seduttivi di prosperose pin-up in pose provocanti, le leggerezza delle ballerine, i fisici possenti di culturisti immaginari, sono opere che decorano e reinventano il nostro quotidiano annullando la distanza fra l’arte e la sua applicazione, figure retrò sospese tra il culto di uno spettacolo d’altri tempi ed il mondo pop.
L’universo ludico di Lodola, fatto di luci, sculture luminose e popolato da figure senza volto (ballerini, sportivi, musicisti, etc) ritagliate da un immaginario pop e fumettistico e riecheggia lo stile ed il linguaggio di artisti come Fortunato Depero, che per primo mescola pittura e pubblicità, scultura e design. Una vocazione anti-intellettualistica, quella di Lodola, che si rivolge allo stesso pubblico del cinema, della televisione, della pubblicità e della musica ricercando la contaminazione con forme artistiche diverse. Con la musica, in particolare, Marco Lodola ha un legame speciale, per lui è sempre stato un grande amore che lo ha portato a collaborare con molti musicisti tra i quali i Timoria, Max Pezzali, Jovanotti, Arbore e Andy dei Bluvertigo. L’artista è stato scelto da Luca Beatrice e Beatrice Buscaroli per rappresentare l’eccellenza dell’arte italiana alla 53° Biennale di Venezia, dal 7 giugno al 22 novembre 2009 al Padiglione Italia, ed è l’ultima tappa di un percorso che ha visto i lavori di Lodola esposti nelle più grandi città del mondo tra cui Pechino, Miami, New York, Città del Messico, Rio De Janeiro, Barcellona e Parigi. Con il suo tipico approccio ironico all’arte e alla vita Lodola continua a dichiararsi un falso artista, un artista tamarro, e di se stesso dice: “Sono un elettricista. Io ho una visione proletaria dell’arte. Mi sento realizzato solo quando manipolo i materiali e attacco fili elettrici che, come per incanto, accendono le mie sculture”.


L’artista sarà presente all’inaugurazione.
Luogo: Galleria Centro Steccata - Via Garibaldi, 23 - Parma
Orari: da LU a SA 10,30 - 13,00 e 15,30 - 19,30



Data Inserimento: Sat, Oct 3, 2009 - 11:50:06

Evento N°: 243

Nome: DANIELA PATRASCANU

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Località: FIRENZE
Viaggitra nuove percezioni


A Firenze è in corso fino al 10 ottobre 2009 presso la Regione Toscana diVia Cavour, 4 la mostra personale di pittura "Viaggi tra nuove percezioni" dell'artista Daniela Patrascanu con i seguenti orari lun-ven 14,00-18,00 e sab 09,00-12,00




Data Inserimento: Fri, Oct 2, 2009 - 20:01:18

Evento N°: 242

Nome: Ernesto Zancanella

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Località: VERONA
Galleria d'arte DORO
Collettiva “AUTUNNALE”
Dal 3 ottobre al 23 ottobre 2009
Verona

Si inaugura alle ore 18,00 di sabato 3 ottobre la mostra degli artisti Gabis e Isabella Girardello.
Gabis: di origini svizzere, abita ormai da parecchi anni in Italia, a Bussolengo (VR).
Artista eclettica che spazia tra pittura, collage e “mosaico”, si avvicina in modo curioso e spontaneo all'arte, attratta dalle infinite possibilità date dai materiali e dalle loro capacità decorative, spesso nascoste agli occhi dei più.
Le sue opere sono una moderna e personale lettura dell'assemblaggio e pittura, partendo dalla volontà di rielaborare con le mani quanto apprezzato con la vista.
L'artista si ispira con dei dettagli: un sasso, uno specchietto, una pietra brillante...........per poi creare tutto il resto circostante mancante.
I suoi ultimi lavori vengono completati con delle luci LED, le quali si accendono autonomamente quando la luce diurna manca, così che l'opera possa vivere anche di notte.
Questa luce artificiale evidenzia nuove prospettive e particolari minuziosi che alla luce del giorno non si potrebbero notare.
Gabis ci invita a partecipare attivamente alle sue opere lasciando a noi l'ultimo atto, quello della comprensione.
La matericità ci induce a toccare il lavoro di Gabis entrando fisicamente nel suo manufatto artistico.
Le diverse pietre, i rilievi, le sagome degli oggetti impiegati e inseriti nelle sue opere creano curiosità e stupore, ecco che si arriva alla “TOUCHING ART”, liscio-morbido-granuloso-ruvido.............a te l'interpretazione........
è un'arte che si può esplorare ad occhi chiusi.

Isabella Girardello: pittrice toscana, è andata ad aggiungersi alla schiera degli artisti della Val di Cornia distinguendosi fin dall'inizio per la tecnica da lei BREVETTATA e molto particolare, anzichè utilizzare pennelli e tutto il repertorio che normalmente sono impiegati per stendere il colore sui vari supporti, Isabella ha avuto l'idea originalissima di servirsi delle gomme che servono per cancellare, il quadro che ne risulta è, di fatto, costituito da migliaia di piccole tracce frutto di una maggiore o minore pressione che determina le sfumature dei colori, e prospettive diverse, da destra, da sinistra, dal basso e dall'alto si vede come il dipinto cambia di prospettiva e nello spostarsi si nota il movimento di ciò che è rappresentato.
I quadri di Isabella trovano subito un buon numero di estimatori che si lasciano catturare dalla loro piacevolezza, dall'immagine di una natura calda, avvolgente, consolatoria, estranea alle atrocità della vita reale.
A supporto della sensibilità innata ed istintiva è subentrata nel tempo una maggiore creatività, una personalissima capacità di realizzare-impasti cromatici, di rara suggestione.



Luogo: Galleria d'arte DORO - via Tazzoli, 6/b Verona
Inaugurazione: sabato 3 ottobre alle ore 18,00
Orari: da MA a VE 15,00–19,30; Sa 10,00-13,00 e 15,00-19,00; la DO su appuntamento
Info: 3489836966 - info@galleriadarte-doro.com


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